(g.l.) “Quanto naturale sei? Incontro sui colori naturali: dubbi, rischi, possibilità”. Questo il tema, molto interessante, che sarà trattato da Ennia Visentin domani 7 agosto, alle 18, nell’ambito di “Arte a Frisanco” a Palazzo Pognici, rispondendo anche a queste domande: quanto dannosi se usati in modo scorretto, come usarli nell’arte, quali possibilità come fonte di reddito?
Nel Friuli Occidentale esiste una concreta possibilità che l’utilizzo dei colori naturali, per tingere lane e tessuti, quindi senza l’uso della chimica, possa offrire una interessante prospettiva economica e sociale. Ed è quanto verrà sottolineato proprio domani, appunto nel paese della Val Colvera, dalla stessa Visentin che è anche autrice del libro “Natura & Colore – Nuove prospettive dell’arte tintoria”, scritto per evidenziare le potenzialità di questo settore, peraltro molto affascinante.
Questo libro nasce dal percorso di lavoro e di studio sulle sostanze coloranti naturali sviluppato dall’autrice nel corso degli anni, «collegando idealmente – spiega l’esperta – la tradizione antica ai nuovi orientamenti del settore. Da una breve descrizione della storia dell’arte tintoria, fino all’analisi di testi antichi e contemporanei sul tema, vengono offerte le riproduzioni di prove di tintura effettuate da esperti nazionali e stranieri oltre alle sperimentazioni personali. I testi sono strutturati in modo da fornire un ventaglio di informazioni pratiche per comprendere e mettere in atto l’intero processo tintorio, offrendo una carrellata che va dalle sostanze presenti negli antichi ricettari fino ai testi contemporanei».
«Per le ricette di tintura proposte – prosegue Ennia Visentin -, si pone fede a un modello di tintura eco-dermo-compatibile, sulla scia delle nuove richieste di mercato di prodotti che possano garantire caratteristiche di salubrità. L’intento generale è quello di diffondere l’utilizzo di sostanze naturali, atossiche e sicure per le persone e per l’ambiente sulla base di un approccio etico ed eco-sostenibile. Delineando un quadro generale della realtà locale, Friuli Occidentale, viene evidenziato come l’utilizzo dei colori naturali può contribuire a una nuova visione economica e sociale sul territorio. Particolare attenzione è rivolta verso materiali e pratiche che rispettino, oltre i principi di eco-compatibilità, anche il minimo impatto ambientale e utilizzino fonti rinnovabili. Gran parte delle ricette proposte riconducono all’utilizzo di materiali di scarto agricolo o sottoprodotti agroalimentari che opportunamente utilizzati possono essere una risorsa preziosissima».
«L’intento è stato quello di coniugare ricerca e interventi concreti. Questo – conclude Ennia Visentin – si è tradotto in una serie di approcci distinti: rendere una materia così vasta e complessa il più possibile semplice e comprensibile anche ai non addetti ai lavori; incuriosire chi è legato, per consuetudine e non per scelta, ai coloranti di sintesi; appassionare chi già opera nel settore suggerendo ipotesi alternative e varianti a quello che conosce già; e infine di stimolare l’attenzione di chi si sta rivolgendo verso nuove realtà e sbocchi economici se pur in settori di nicchia. Infine, è vivo l’intento di mettere in relazione soggetti e settori tra loro apparentemente lontani ed estranei in un’ottica di economia circolare. Le singole attività imprenditoriali, soprattutto quelle agricole, necessitano di un’apertura verso i settori artigianali e turistici e della formulazione di un modello, oltre che di un prodotto culturale, dove trovi spazio anche l’attenzione verso l’inclusione sociale».
Ricordiamo, infine, che nella stessa sede di Palazzo Pognici potrà essere visitata fino al 4 settembre la mostra, aperta dal 2 luglio, “15 artisti in un solo palazzo, visite guidate e… molto altro”.
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In copertina e all’interno tessuti e colori naturali: Ennia Visentin li spiega domani a Frisanco, in Val Colvera.