di Mariarosa Rigotti

“E sarà di nuovo Natale” è la proposta che arriva per domani, 19 dicembre, alle 16, quando si applaudirà un concerto corale che troverà spazio nel Duomo di Gemona. L’evento è firmata dal coro “Primetor”, diretto dal maestro Antonio Colussi, in collaborazione con la Pieve di Santa Maria Assunta e il progetto “Nativitas”. Il concerto d’Avvento vedrà protagonisti: lo stesso “Primetor” di Gemona diretto proprio da Colussi (ma da tutti conosciuto come Toni Colùs); il coro “Voci nell’aria” di Chiusaforte, con direttore Enrica Scorza, e il Coro “Gilberto Pressacco” dell’Università di Udine, diretto da Fabio Alessi.

Il maestro Toni Colùs.


Quanto al programma, il coro “Primetor”, oltre a canti popolari della tradizione friulana, francese e slovena, proporrà pagine di Macchi, Liani e De Marzi; invece il coro “Voci nell’aria” presenterà un canto natalizio medievale, ma si ascolteranno anche pagine delle tradizione spagnola e popolare friulana, oltre a brani di Costa e Nikolaj Kedrov. Mentre, il Coro dell’Università di Udine, oltre a canti tradizionali anche dell’area scandinava, presenterà una pastorale natalizia pirenaica e un vilancico dalla Spagna, oltre a pagine di Francois Couperin, Oreste Rosso, Alfonso Maria De’ Liguori, Mohr e Gruber.
Un ricco programma, dunque, per un concerto che, come sottolineato dagli organizzatori, è parte integrante di “Nativitas”. L’importante progetto che, come è noto, presenta Canti e tradizioni natalizie in Friuli Venezia Giulia, è giunto alla XXI edizione (che ha preso il via il 27 novembre scorso e si concluderà il 16 gennaio) ed è firmato dall’Usci Fvg in collaborazione con Usci Gorizia, Usci Pordenone, Usci Trieste, Uscf Udine, Zskd, Zcpz Gorica e Zcpz Trst, con il patrocinio di Feniarco e con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia, Ministero della Cultura e Fondazione Friuli.
Come spiegano dalla stessa Usci: «Non è possibile immaginare un Natale senza musica corale, ma nella regione Friuli Venezia Giulia sarebbe ormai difficile anche immaginarlo senza “Nativitas”, il grande cartellone di canti e tradizioni natalizie che ormai da oltre vent’anni unisce eventi liturgici e concertistici nell’area di Alpe Adria e oltre». Promosso, appunto, dall’Usci Friuli Venezia Giulia, «questo percorso musicale è cresciuto negli anni fino a riunire annualmente, nelle ultime edizioni in presenza, oltre 150 eventi, distribuiti nelle province di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, ma “esportati” anche in altre regioni italiane e all’estero». E viene pure sottolineato che «l’adesione sempre ampia è segno dell’importanza di questa iniziativa che evidentemente coglie un bisogno presente nelle nostre comunità: quello di un Natale meno legato al consumismo e più radicato nella storia e nelle tradizioni del nostro popolo. O forse dovremmo dire: dei nostri popoli. “Nativitas”, infatti, dà conto della ricchezza culturale che alla nostra regione deriva dal suo essere terra di confine, incontro di storie, culture e fedi diverse, che nel canto possono trovare il luogo di un pacifico confronto».
Infine, viene rimarcato un dato significativo: «”Nativitas” non finisce qui; il successo del sistema di rete, ormai riconosciuto da anni a livello regionale, ha varcato i confini del nostro territorio ed è ora modello anche a livello nazionale: dal 2017, infatti, Feniarco realizza annualmente il cartellone di Nativitas Italia. Non può che essere per noi motivo di orgoglio sapere che, nel corso degli anni, anche altre regioni italiane si sono mosse nella stessa direzione e che ora la federazione nazionale si è fatta coordinatrice di un progetto nazionale costruito sulla formula nata nella nostra regione».

Il Duomo di Gemona.

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In copertina, particolare dell’ormai storico logo del progetto “Nativitas”.

 

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