“Divina Cantilena – Bach e Dante, due Grandi a confronto”. Appuntamento oggi con la conferenza e i concerti organizzati dagli Amici della Musica alla Cittadella della Cultura di Udine (via Brigata Re 29, ex caserma Osoppo). Una sala per pochi intimi, dove l’acustica sopraffina permetterà di ascoltare un capolavoro per tastiera: il clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach. In particolare, il pianista Andrea Bacchetti eseguirà il Libro secondo, 24 pezzi in tutto tra preludi e fughe, in due momenti diversi alle ore 16 (dal n.1 al n.12) e alle ore 19 (dal n.13 al n.24). Ma la giornata avrà un altro appuntamento particolarmente interessante: la mattina alle ore 11 si terrà infatti una conferenza dal titolo “Symbolum Nicenum e Paradiso XXXIII canto”, a cura di Cecilia Nassimbeni.
Andrea Bacchetti
Severin von Eckardstein
per Chamber Music
Entra nel vivo la 20ma edizione del Festival Pianistico “Giovani interpreti e grandi Maestri”, di scena a Trieste fino al 29 novembre, per iniziativa dell’Associazione Chamber Music Trieste e per la direzione artistica della musicologa Fedra Florit. Domani 18 ottobre, con duplice concerto alle 18 e alle 20, appuntamento con un interprete che a buon titolo possiamo annoverare fra i grandi Maestri del pianismo del nostro tempo, l’artista tedesco Severin von Eckardstein, uno dei maggiori talenti internazionali della sua generazione, acclamato nelle più prestigiose sale da concerto del mondo. La sua esibizione triestina avrà un andamento di circolare suggestione nel segno di grandi autori francesi: aprirà infatti con “Images 1ere série” di Claude Debussy, proseguirà con le “Ronde champêtre” di Emmanuel Chabrier, e “Le chant de la mer” di Gustave Samazeuilh, si completerà con le “Images 2ème série” sempre di Claude Debussy.
Il concerto di Severin von Eckardstein offre una elegante piacevole occasione per immergerci nelle atmosfere dell’ispirazione francese di inizio Novecento: le “Images 1ere série” furono infatti composte da Claude Debussy nel 1905 mentre si trovava a Eastbourne, in Inghilterra. La serie era stata promessa all’editore Durand e Debussy gli garantì che i tre pezzi avrebbero saputo “farsi valere e conquistarsi un posto nella letteratura del pianoforte… alla sinistra di Schumann o alla destra di Chopin, as you like it”. Si tratta effettivamente di un’opera già matura, senza dubbio uno dei risultati più alti dell’arte compositiva di Debussy. “Ronde champêtre” fu invece composta da Emmanuel Chabrier intorno al 1870: il tema di apertura è tratto dall’aria di Poussah da Fisch-Ton-Kan, l’operetta scritta nel 1864 in collaborazione con Paul Verlaine. E infine Gustave Samazeuilh, noto soprattutto come musicografo e instancabile trascrittore per pianoforte di opere orchestrali, intimo di Ravel e vicino a Debussy e a Dukas, fu anche un raffinato compositore, benché oggi misconosciuto. Fra i suoi rari pezzi per pianoforte, spicca per intensità proprio il ciclo Le Chant de la mer (1919) che sarà eseguito domani. Info e dettagli: acmtrioditrieste.it
Severin von Eckardstein
Dove si esibirono anche
Mahler, Liszt e Schubert
Lunghi minuti di applausi per il concerto della Fvg Orchestra a Budapest che, grazie all’Associazione Mitteleuropa, ha potuto suonare per la prima volta al Teatro Vigadò, una delle sale da concerto più prestigiose ed ambite d’Europa, dove da sempre si esibiscono i grandi nomi della musica internazionale, tra cui, in passato, Mahler, Liszt e Schubert. Si è trattato di un concerto storico non solo per l’orchestra della nostra regione, ma per l’intero Friuli Venezia Giulia, una serata in cui la musica è diventata veicolo di importanti relazioni internazionali tra il Belpaese e Ungheria, a cui hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia a Budapest, Manuel Jaccoangeli, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Gabriele La Posta, e numerose autorità del governo ungherese, con il quale Associazione Mitteleuropa intrattiene importanti relazioni da qualche decennio: tra gli altri erano presenti i rappresentanti dell’ufficio della presidenza della repubblica e del gabinetto del Primo ministro.
«L’evento di Budapest ha una doppia importante valenza – ha commentato Paolo Petiziol che ha presenziato alla serata, sia come presidente della Fvg Orchestra sia come presidente dell’Associazione Mitteleuropa –: promuove le relazioni tra Friuli Venezia Giulia e Ungheria in un momento storico molto delicato in cui i Paesi dell’Europa Centrale ambiscono ad un nuovo ruolo nell’Unione generando contrasti e frizioni nelle relazioni istituzionali con Bruxelles. In più, diventa occasione per promuovere il nostro territorio e la vocazione turistica del Fvg in tutta l’Ungheria».
L’orchestra regionale, che aveva suonato a Budapest anche nel 2019, ha portato sul palco del Viganò musiche di Liszt, Rossini, Puccini, Verdi e Kodaly con la direzione del maestro Paolo Paroni e la voce del soprano Annamaria Dell’Oste.
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In copertina e qui sopra la Fvg Orchestra, diretta dal maestro Paolo Paroni, a Budapest.