di Giuseppe Longo

All’indomani del terremoto del 1976, la Chiesa udinese, allora guidata dall’indimenticabile arcivescovo Alfredo Battisti, dette vita a un pellegrinaggio a Castelmonte in occasione della ricorrenza della Natività della Madonna di cui il calendario fa memoria proprio oggi, 8 settembre. Un grande avvenimento che da allora, a parte il biennio pandemico, non si è mai interrotto, registrando sempre una foltissima partecipazione, tanto che la Messa conclusiva solitamente viene celebrata nel piazzale della Croce e non nel Santuario, troppo piccolo per poter ospitare così tanti fedeli. Un atto di speciale devozione che si ripeterà anche oggi sulla montagna sopra Prepotto – peccato, però, per l’incombente maltempo – e che avrà una motivazione in più: stringersi attorno a monsignor Andrea Bruno Mazzocato, sacerdote da mezzo secolo. Ma vista la situazione meteorologica, l’arcivescovo, in accordo con il rettore del Santuario, ha disposto – come ha informato la Diocesi friulana – che la Messa venga celebrata, sempre alle 17 come da programma, ma all’interno della Chiesa.

Albino Luciani tra Battisti e Pizzoni

La Curia udinese ricorda altresì un particolare molto importante e legato all’attualità di questi giorni, sottolineando che la celebrazione avverrà «in comunione con il “nuovo” beato Papa Giovanni Paolo, devoto alla Vergine di Castelmonte». Il cardinale Albino Luciani, allora Patriarca di Venezia e futuro Pontefice, aveva infatti presieduto la Messa a “Madone di Mont” (“Stara Gora” in sloveno) l’8 settembre 1977 – seconda edizione del pellegrinaggio – e aveva accanto lo stesso monsignor Battisti e il vescovo ausiliare Emilio Pizzoni. Si ricorda altresì che Albino Luciani, originario di Canale d’Agordo, prima di divenire Papa – fu eletto l’anno successivo, alla morte di Paolo VI, rimanendo però sul Soglio di Pietro appena 34 giorni, tanto che il 1978 è passato alla storia come “l’anno dei tre Papi”, essendo poi stato eletto, alla sua improvvisa scomparsa, il polacco Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, oggi Santo -, «ebbe stretti legami con il Friuli» e all’omelia «svelò la stima che nutriva, e certamente la vicinanza che allora provava, verso i friulani: “La Madonna di Castelmonte, Madre e Regina del Friuli – disse – aiuti sempre questa terra di cristiani buoni e dinamici”». E la Curia poi aggiunge: «Lo stesso Luciani in varie circostanze ricordò con affetto la sua personale devozione alla Vergine di Castelmonte, nata grazie al legame instaurato con il vescovo che lo consacrò sacerdote a Belluno, il friulano monsignor Giosuè Cattarossi, originario di Cortale di Reana».
La celebrazione odierna segue un’altra recente, sempre presieduta da monsignor Mazzocato. Nella ricorrenza dell’Assunta – festa anche della dedicazione del Santuario – era stato infatti solennemente ricordato il centenario dell’Incoronazione della Madonna di Castelmonte, rito che avvenne il 3 settembre 1922 ad opera dell’allora arcivescovo di Udine, monsignor Antonio Anastasio Rossi.

L’arrivo dei pellegrini al Castelmonte.

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In copertina, l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato dinanzi all’effigie della Vergine.

(Foto Diocesi di Udine)

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