(g.l.) Al secolo era Belfiore Flocco, ma da tutti era conosciuto con il nome d’arte Flocco Fiori, era originario di Attimis e proprio in questo 2022 appena cominciato ricorre il ventesimo anniversario della sua scomparsa. Al grande fisarmonicista friulano, che era nato nel 1927, è intitolato il Gruppo fisarmonicisti Tarcento che, sotto la direzione di Massimo Pividori, ha dato vita all’applauditissima “colonna sonora” del Premio Epifania, lo storico riconoscimento che quest’anno è stato attribuito alle Frecce Tricolori e a Paolo Petiziol. Cerimonia che, tenutasi nella bella cornice del rinnovato Teatro Margherita, ha rappresentato il momento clou delle manifestazioni natalizie nella Perla del Friuli, concluse poi, come vuole la tradizione, con l’accensione del Pignarûl Grant dinanzi ai ruderi del Castello, presente soltanto il Vecchio Venerando, complice questa nuova recrudescenza Covid, per “leggere” come sarà il nuovo anno.

Massimo Pividori


La formazione musicale, affidata alla guida del giovane maestro di Nimis, è nata nel 2007 proprio nel ricordo di Flocco Fiori, artista di fama internazionale ed illustre docente che, «dopo molti anni dedicati – ricorda il sodalizio tarcentino – all’attività concertistica ed ai concorsi, quale membro di giuria, ha fortemente voluto creare come insegnante una nuova generazione di fisarmonicisti che ben rappresentassero il suo stile e la sua tecnica». L’ensemble ha al suo attivo diverse esibizioni in regione ed all’estero, tra le quali la Slovenia e la Francia; nel 2009 ha partecipato, conseguendo il primo premio di categoria, al concorso internazionale di Illzach in Francia. Il suo repertorio spazia dalle trascrizioni delle più belle pagine di compositori come Brahms, Biebl e Morricone, agli arrangiamenti di brani dell’antologia fisarmonicistica di Fancelli, Piazzolla e Tohmé, senza trascurare gli autori friulani, come Zardini e Bellina.
Ma torniamo alla consegna del riconoscimento, che da sempre rappresenta una sorta di “Cavalierato del Friuli”. «Il Premio Epifania, anche in questa 67ma edizione, ha voluto rendere merito a persone e istituzioni che si sono particolarmente distinte con la loro attività portando lustro e onore al Friuli. Un riconoscimento di grande prestigio che premia chi ha saputo valorizzare il nostro territorio promuovendone l’identità e la friulanità intesa come quell’insieme di valori che vengono riconosciuti universalmente al nostro popolo», ha osservato l’assessore regionale Barbara Zilli. La commissione, di cui fa parte la titolare delle Finanze in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia, ha deciso unanimemente di assegnare, come detto, il Premio tarcentino al 313° Gruppo addestramento acrobatico Pattuglia acrobatica nazionale e a Paolo Petiziol, esperto di processi geo-politici e promotore delle relazioni tra il Friuli e i Paesi dell’Europa centro-orientale e balcanica.
«Le Frecce Tricolori, orgoglio friulano e nazionale, sono tra le migliori compagini acrobatiche aeree nel mondo e ben rappresentano i più alti valori dell’Italia e della nostra regione – ha affermato l’esponente della Giunta Fedriga -. Petiziol vanta numerosi incarichi professionali e diplomatici e contribuisce, da oltre quarant’anni, a promuovere il Friuli a livello internazionale; ha saputo inoltre incentivare il superamento dei confini per favorire l’integrazione fra popoli grazie ad una visione lungimirante che resta di grande attualità. Dal 1956, il Premio contribuisce a far conoscere quegli elementi che caratterizzano il Friuli e la sua gente valorizzando i meriti di chi ha saputo con il proprio impegno dare valore alla nostra terra. I premiati di queste 67 edizioni sono un esempio a cui tendere, ma anche un percorso che suggerisce un’identità “aperta” alle sfide del presente per puntare con rinnovato slancio a nuovi traguardi».
Sipario, dunque, anche su questa edizione dell’Epifania di Tarcento, che con Cividale e Gemona – Messe dello Spadone e del Tallero – offre le più importanti manifestazioni del Friuli storico. Come è noto, le indicazioni che il Vecchio Venerando ha tratto dal fumo levatosi dal colle di Coja purtroppo non sono incoraggianti, ma speriamo che questa pur bella tradizione non coincida con la effettiva realtà. Tutti abbiamo, infatti, bisogno di credere in un futuro di ripresa e di serenità. Due anni di Coronavirus sono più che sufficienti…

I Fisarmonicisti al Premio.

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In copertina, il maestro Flocco Fiori scomparso vent’anni fa.

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