L’amministrazione del Friuli Venezia Giulia crede nel plurilinguismo che la rende unica a livello nazionale, costituendo valore determinante della sua autonomia e della sua specialità; per la lingua friulana ha puntato su una programmazione pluriennale, fissando in maniera chiara le tappe di un percorso che porterà alla formazione e alla certificazione di docenti e allievi. Questo il concetto espresso dall’assessore regionale alla Formazione, Istruzione e Università, Alessia Rosolen, intervenuta ieri mattina a Palazzo Florio, sede dell’Ateneo di Udine, alla presentazione dei nuovi strumenti didattici per la certificazione della lingua friulana, percorso che ha impegnato la Regione Fvg attraverso l’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef), l’Università di Udine e il Centro interdipartimentale per lo sviluppo della lingua e della cultura del Friuli (Cirf). Nel ringraziare ateneo, Arlef e Cirf, l’esponente della Giunta Fedriga ha inoltre ricordato come la certificazione sia un passaggio fondamentale per l’elevazione dello status della lingua friulana, così come lo è per tutte le lingue oggetto di passaggi di verifica, di formazione continua e di accesso a percorsi collegati, in ultima analisi, alla loro certificazione finale.
Cisilino, Alessia Rosolen e Peterlunger.
L’Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane e l’Università di Udine hanno, infatti, presentato ufficialmente i nuovi strumenti didattici che permetteranno l’avvio della certificazione della lingua friulana. Si tratta di uno dei primi passi previsti dall’accordo stipulato dai due enti e, attraverso il quale, ambo le parti si sono impegnate a collaborare nell’organizzazione di corsi di formazione e nella realizzazione e pubblicazione di testi e strumenti didattici per l’apprendimento della lingua friulana con l’obiettivo di preparare chiunque lo desideri al conseguimento proprio della certificazione linguistica per la “marilenghe”, in attuazione alla legge regionale 29 del 2007.
I tre volumi – curati dalla professoressa Fabiana Fusco e frutto del lavoro pluriennale svolto dall’ateneo friulano con il sostegno dell’Assessorato regionale all’Istruzione – consentiranno di valutare i livelli progressivi di competenza (A B C), secondo quanto previsto dal Quadro comune europeo sulle lingue. La seconda fase del progetto – che prenderà avvio a breve – prevede la formazione dei primi certificatori ai quali spetterà valutare le competenze linguistiche di coloro i quali domanderanno, a loro volta, di essere certificati in quanto a capacità di ascolto, lettura, conversazione, scrittura e interazione in “marilenghe”. L’Arlef conta di partire con i primi esami di certificazione fra la fine del corrente anno e gli inizi del prossimo.
Il presidente dell’Arlef, Eros Cisilino, ha definito l’avvio del sistema di certificazione come una svolta storica, rimarcando come, affinché una lingua si espanda e svolga il proprio ruolo in modo efficace, sia necessario anche accertarsi che venga usata – soprattutto nello scritto – in maniera corretta, da parte di insegnanti, operatori linguistici, funzionari pubblici o altri soggetti chiamati per legge a conoscere la lingua. Perciò – come ha voluto precisare ancora Cisilino – si tratta di un passaggio fondamentale, finalizzato a elevare lo status del friulano e a consentirne il pieno sviluppo in quanto codice di comunicazione adatto a ogni ambito, e dunque ben inserito nella società contemporanea, dove la comunicazione riveste un ruolo molto importante. Il sistema, peraltro, permetterà ad ogni cittadino di certificare la propria conoscenza della lingua, anche grazie alla frequenza di corsi di preparazione ad hoc.
«I nuovi strumenti didattici per la certificazione della lingua friulana, frutto del continuo impegno dell’Università di Udine, e sviluppati grazie al sostegno della Regione e alla collaborazione di Arlef – ha quindi affermato il rettore Roberto Pinton – costituiscono un risultato di grande importanza per la salvaguardia del patrimonio linguistico e culturale del Friuli». «La certificazione di competenza per la lingua friulana – gli ha fatto eco il professor Enrico Perterlunger, suo delegato per la promozione della lingua e della cultura friulana dell’Ateneo friulano e direttore del Cirf – è uno strumento fondamentale per il consolidamento degli aspetti formativi, ma anche amministrativi, della lingua friulana, e per favorirne un utilizzo sempre più consapevole e competente. L’Università degli Studi di Udine ha condotto con rigore scientifico, precisione e completezza l’elaborazione di criteri e materiali necessari a tal scopo, in particolare grazie alla competenza della professoressa Fabiana Fusco e del suo gruppo di lavoro. Davvero, questo è un ulteriore, basilare passo per realizzare il compito che la legge istitutiva ci ha affidato, ovvero di operare per contribuire al progresso culturale, sociale ed economico del nostro Friuli».
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In copertina e qui sopra ecco i tre volumi sul friulano presentati ieri mattina a Udine.