Si preannuncia come una “chicca” del repertorio cameristico il prossimo appuntamento in cartellone per i “Concerti” del Conservatorio di Trieste: domani, alle 20.30, nella sala Tartini (via Ghega 12), riflettori su Dumka, Quintetto Virtuoso, ovvero Kristina Mlinar e Teodora Kaličanin violino, Ecem Eren viola, Alice Romano violoncello, Andrea Virtuoso pianoforte. Una serata per spaziare nella grande musica da Quintetto: dalle note classico-romantiche di von Dohnanyi, alle atmosfere popolari del Quintetto n. 2 di Dvořak.
D’altra parte, il dualismo tra musica “colta” e “popolare” è un leitmotiv costante della scrittura musicale: in questo caso Il Quintetto n.1 op. 1 di Dohnanyi e un’opera giovanile, vertice della musica colta occidentale per come l’aveva conosciuta l’Ottocento, si caratterizza per un uso esemplare del linguaggio e degli schemi della tradizione colta classico-romantica, tanto che fu ampiamente lodato da Johannes Brahms, uno dei compositori piu “tradizionali” e influenti del periodo. Il Quintetto n.2 op. 81 di Dvořak trae invece spunto nei suoi temi da vari elementi della musica popolare slava. Questa sintesi tra colto e popolare, di cui Dvořak fu maestro (si pensi solo alla celeberrima e riuscitissima Sinfonia dal Nuovo Mondo), trova il suo apice nel meraviglioso secondo movimento, la Dumka, che esprime una musica “caratterizzata da improvvisi cambi dal malinconico all’esuberante”, ossia da spinte estremamente contrastanti, capaci di fondersi nella varietà dei registri musicali. Il concerto è aperto liberamente al pubblico, gratuitamente con prenotazione del proprio posto al numero 040.6724911 – conts.it
Il Quintetto Virtuoso nasce nel 2018 nella classe di musica da camera del maestro Romolo Gessi al conservatorio Tartini. Nel corso degli anni ha avuto modo di esibirsi in varie rassegne concertistiche e concorsi ottenendo diversi riconoscimenti, tra cui spiccano nel 2019 il primo premio assoluto al Concorso Diapason d’Oro di Pordenone, nel 2021 il secondo premio al Concorso Internazionale “Citta di Treviso”, nel 2022 il primo premio nel Concorso Internazionale Citta di Palmanova e il secondo premio nel Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale Citta di Piove di Sacco. I suoi componenti, tutti attualmente studenti dei corsi superiori, provengono da Italia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Turchia. Kristina Mlinar ha conseguito il diploma all’Academy of Arts di Banja Luka (Bosnia Erzegovina) e sta terminando il Biennio specialistico a Trieste nella classe del maestro Belli. Teodora Kalicanin inizia gli studi alla Music Academy in Cetinje, in Montenegro. Termina il corso triennale presso il conservatorio Tartini dove si sta specializzando nella classe della professoressa Diana Mustea. Ecem Eren ottiene il diploma alla facolta di Music and Performing Arts dell’Università di Bilkent al Conservatorio di Ankara e attualmente a Trieste frequenta l’ultimo anno del Biennio di viola nella classe del maestro Andrea Amendola. Alice Romano inizia gli studi di violoncello nella classe del maestro Pietro Serafin al Conservatorio Tartini. Nel 2022 consegue il diploma specialistico di secondo livello sotto la guida del maestro Federico Magris e ad oggi si perfeziona in musica da camera nella classe del maestro Luca Paccagnella. Andrea Virtuoso, dopo aver studiato per anni alla Scuola di musica “Antonio Miari” di Belluno sotto la guida del maestro Federico Lovato, ottiene il Triennio in Pianoforte col maestro Flavio Zaccaria al Tartini di Trieste, dove è attualmente iscritto al Biennio in Pianoforte nella classe del maestro Luca Trabucco.

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Zoltán Fejérvári

Con un recital pianistico di impetuoso clima romantico e con un interprete elegante e talentuoso, il pianista ungherese Zoltán Fejérvári che ha portato le sue radici centro-europee sulle scene musicali mondiali, giunge a conclusione Cromatismi 2022, la Stagione cameristica di Trieste progettata da Chamber Music per la direzione artistica della musicologa e pianista Fedra Florit.
Tutto è pronto, nella calda camera acustica del Teatro Miela, per accogliere, domani (ore 20.45) il pianista ungherese Zoltán Fejérvári che sarà impegnato su musiche di Franz Schubert (Valses nobles D 969), Maurice Ravel (Valses nobles et sentimentales), Leoš Janacek (In the Mists) e Robert Schumann (Carnaval op.9). L’ingresso al concerto con abbonamenti o biglietti disponibili da TicketPoint Trieste, info www.acmtrioditrieste.it. Cromatismi è il cartellone numero 27 allestito da Chamber Music con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e di Banca Mediolanum, Itas Assicurazioni, Suono Vivo – Padova, Fondazione Casali, Civibank e Zoogami.
Vincitore di prestigiosi concorsi pianistici come quello internazionale di Montreal, Zoltan Fejérvári si esibisce nelle sale da concerto piu’ prestigiose: dalla Carnagie Hall di New York alla Biblioteca del Congresso di Washington, dal Gasteig di Monaco al Lingotto di Torino, alla Biblioteca Nazionale Di Buenos Aires, all’Accademia Liszt di Budapest. Il programma del concerto si aprirà in una sequenza di “Valses”, quelli schubertiani riletti a suo modo da Ravel: ispirandosi da vicino ai Valses nobles D 969 di Schubert, che ne aveva scritti in gran numero contribuendo a consolidare la tradizione «viennese» di questa forma di danza, i Valses nobles et sentimentales di Ravel sono caratterizzati dall’intenzione di una scrittura piú asciutta e lineare. Scritti originariamente per pianoforte, furono orchestrati in occasione di uno spettacolo di balletto con la celebre ballerina russa Natascia Trouhanova, ed eseguiti sotto la direzione dello stesso Ravel in una serata che rimase memorabile a Parigi, il 22 aprile 1912. Il concerto proseguirà con pagine del moravo Leoš Janáček: “In the mists”, ovvero “Nella nebbia”, una suite in quattro movimenti composta sempre nel 1912, fra gli ultimi lavori per pianoforte del compositore, scandito da melodie oniriche e repentini cambi di tempo. Così come il Carnaval op.9 di Robert Schumann, fantasiosa raccolta di venti pezzi, si distingue per l’impiego della variazione, di espressione e stile, quasi a incarnare il tema romantico della maschera, del travestimento, della declinazione della personalità affrontata da scrittori come Jean-Paul e E.T.A. Hoffmann, cari alle letture di Schumann.

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In copertina, il Quintetto Virtuoso che domani sarà protagonista al “Tartini”.

 

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