Una suggestiva incursione nel repertorio per Trio cameristico: questa la proposta della penultima serata dei Concerti del Tartini, il cartellone di primavera curato dal responsabile di produzione Andrea Amendola con il direttore del Conservatorio Sandro Torlontano. Appuntamento oggi, primo giugno, alle 20.30 nella Sala Tartini di via Ghega, dove il sipario si alzerà sul Trio Melos, composto da giovani e brillanti solisti: Alberto Forti clarinetto, Paola Possamai pianoforte e Sara Zoto viola. In programma musiche che faranno spaziare dallo storico Trio mozartiano Kegelstatt K.498 al tardo romanticismo di Max Bruch, con 8 pezzi per clarinetto, viola e pianoforte op. 83, e di Carl Reinecke con il Trio in La maggiore op. 264.
Gli Otto Pezzi (Acht Stücke) op. 83 di Max Bruch appartengono all’ultima fase creativa del compositore, che aveva già 70 anni quando iniziò a scriverli, nel 1908. Li portò a termine nel 1910, rappresentano un ritorno di Bruch alla musica da camera, a cinquant’anni dai due Quartetti per archi (op. 9 e op. 10). Testimoniano la fede professata dall’autore nella tradizione del tardo romanticismo tedesco, nei modelli di Brahms e di Mendelssohn. Così come il Trio in La maggiore op. 264 di Carl Reinecke è pervaso dagli sviluppi musicali del tardo romanticismo post-brahmsiano, e restituisce le suadenti affinità timbriche fra il clarinetto e la viola, strumenti di estensione affine. Il famosissimo Trio KV. 498, in mi bemolle maggiore per pianoforte, clarinetto e viola, fu incluso da Mozart nel suo catalogo personale nel 1786. Destinato alla pratica della “Hausmusik”, ha un’andatura singolare rispetto al Trio con pianoforte ed archi, seducente nei giochi cromatici del Minuetto.

L’ingresso al concerto è libero su prenotazione e fino ad esaurimento posti, info tel 040.6724911 e conts.it

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In copertina, il Trio Melos formato da Alberto Forti, Sara Zoto e Paola Possamai oggi al “Tartini” a Trieste. 

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