(g.l.) Per domani, 30 marzo, si segnalano due concerti da non perdere al Teatro Verdi di Pordenone e al Conservatorio Tartini di Trieste. Ecco, pertanto, in dettaglio le due proposte musicali.
PORDENONE – Nuovo appuntamento in musica al Teatro Verdi di Pordenone: in programma domani, alle 20.30, la presenza de “I solisti aquilani” con il concerto “Il carnevale degli animali”, che mescola felicemente fantasia e freschezza creativa attraverso due capolavori della letteratura musicale. Sul palco accanto all’ensemble nota per un repertorio che spazia dalla musica pre-barocca a quella contemporanea, due pianisti di chiara fama internazionale: Carlo Guaitoli e William Belpassi. Da Esopo a La Fontaine, da Rowling a Walt Disney, gli animali hanno spesso popolato favole, film, libri, musica. Nella sua celeberrima “fantasia zoologica” Le Carnaval des Animaux, Camille Saint-Saëns dà suono a leoni, tartarughe, canguri, elefanti, cigni… La partitura iniziale per orchestra si compone di quattordici brani, relativamente brevi e suggestivi e si contraddistingue per l’ironia e per l’irriverente immediatezza. Ricca di humor e fantasia l’opera, composta nel 1886, gode ancor oggi di indiscussa popolarità. Completa il delizioso programma della serata il Concerto K365 di Mozart, da molti ritenuto il più bel concerto per due pianoforti e orchestra di sempre.
Nessuno, compreso il suo autore, avrebbe mai potuto immaginare che Le Carnaval des Animaux sarebbe diventata una delle composizioni più conosciute e apprezzate, addirittura la più celebre del vasto catalogo di Camille Saint-Saëns. Scritta per pochi intimi in occasione di un martedì grasso da celebrare con gli amici, la partitura di questo lavoro non fu pubblicata fino alla morte del compositore. Saint-Saëns stesso temeva infatti di procurarsi non poche antipatie per il sarcasmo racchiuso nelle scene pronte a colpire alcuni personaggi dell’ambiente musicale parigino, camuffati da animali. Tra i Concerti di Wolfgang Amadeus Mozart più particolari, rientra senz’altro quello per due pianoforti, K 365, che si affianca nella serata all’opera di Saint-Saëns, dove una breve introduzione strumentale offre ampio spazio a un dialogo di grande complicità tra i due strumenti solistici.
Il concerto sarà presentato oggi, alle 18, dal musicologo Alberto Massarotto al Caffè Licinio del Teatro Verdi nell’incontro “Aperitivo con ascolto”. L’ingresso è gratuito su prenotazione alla biglietteria del Verdi. Tutte le informazioni sul sito teatroverdipordenone.it e in biglietteria (0434.247624).
Carlo Guaitoli e William Belpassi
TRIESTE – Gran finale dei Concerti d’inverno del Conservatorio Tartini di Trieste. Domani, alle 20.30, in Sala Tartini (via Ghega 12), “Mèlos”, il piano recital del talentuoso Andrea Furlan: tutta l’intensità della “vocalità” strumentale in un concerto che spazia dall’op. 62 di Fryderyk Chopin, e quindi dall’essenza del canto notturno tipico del sentire romantico, alle due Polacche S. 223 di Franz Liszt, e da Aleksandr Skrjabin con la Sesta sonata per pianoforte op. 62 di rarissima esecuzione, a Béla Bartók, con la Sonata per pianoforte che unisce melodia, maestosità e tradizione popolare.
Nel corso dei secoli l’uomo ha tentato, talora riuscendovi, di catturare il suono vocale e di metterlo in musica. Chopin con l’op. 62 utilizza il canto anticipando la ricerca novecentesca dell’atmosfera sonora e rievocando figurativamente, attraverso la musica, scene notturne di luna piena, in mezzo ad una natura silenziosa, priva di elementi umani. Diverso è l’utilizzo della melodia da parte dell’ungherese Liszt, con la sua musica tecnicamente piuttosto ardua ma intrisa di un sentimento romantico ma mai scontato, come nelle due Polacche S. 223. Nel primo Novecento, con Skrjabin e la Sesta sonata per pianoforte op. 62, la melodia è ormai fonte di immagini e l’armonia si scioglie in infinitesimali movimenti melodici. Diversa l’impronta melodica di Bartók, che sviluppa brani nei quali l’elemento melodico cerca di rievocare il più fedelmente possibile i canti più arcaici delle zone della Transilvania e dell’Ungheria, come nella sua Sonata per pianoforte.
Andrea Furlan, classe 1999, inizia lo studio del pianoforte all’età di 6 anni. Dopo aver frequentato la scuola media musicale di Pola, e il Liceo Musicale “Isis Carducci-Dante” di Trieste – dove si diploma con il massimo dei voti – prosegue gli studi al Conservatorio Tartini con il maestro Zaccaria conseguendo nel 2021 la laurea Triennale in pianoforte. Detiene la cattedra di pianoforte e solfeggio al Centro studi di Musica classica “Luigi Dallapiccola” nelle sedi di Verteneglio e Pola.
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In copertina, il giovanissimo (classe 1999) e talentuoso Andrea Furlan domani al Tartini.